Venite a conoscere le nuove generazioni che portano la diversity nell’arte?
La newsletter di Cristina Giudici
Venite a conoscere le nuove generazioni che portano la diversity nell’arte? Ora che i ballottaggi si sono conclusi, le novità arrivano da Torino e da Bologna dove due candidati di origine diversa (fra i più votati) sono stati eletti mentre a Milano, dove il sindaco Beppe Sala non aveva avversari, non c’è stata una spinta decisiva sul tema dell’inclusione e della diversity. A Torino è entrato in Consiglio comunale Abdullahi Ahmed con 1112 voti, dopo l’esito del ballottaggio che ha scelto come sindaco Stefano Lo Russo. Gli facciamo tanti auguri e speriamo che riesca a lavorare bene su inclusione, periferie e politiche giovanili, come ha promesso durante la campagna elettorale.
Anche da Bologna arriva un segnale più che positivo. Siid Negash di Next Generation Italy è stato il più votato della sua lista e il suo motto è già un programma: Portiamo la strada nelle istituzioni.
E a Milano cosa succede?
Milano, la metropoli che mescola e frulla tante contaminazioni culturali, non ha accolto nelle sue istituzioni candidati con background migratorio e, per ora, l’effervescenza si registra nell’attivismo sociale, nelle start up, nelle imprese e soprattutto nella talentuosa produzione culturale. Le porte aperte alla società che cambia si trovano più al Mudec, per fare un esempio virtuoso, che a Palazzo Marino. E anche alla Fondazione Riccardo Catella, che venerdì 29 ottobre ospiterà il primo dei 5 workshop organizzati dalla nostra associazione con il sostegno Consolato Generale degli Stati Uniti d’America di Milano e la partnership del network italiano dei leader per l’inclusione, Nili, di Vitality Social che favorisce realtà imprenditoriali per valorizzare l’intelligenza interculturale.
Venite a trovarci venerdì 29, sarà una bella opportunità per incontrarci e partecipare all’evento dedicato alla creatività delle nuove generazioni. Alla mattina potrete percepire la vivacità di artisti, musicisti, pittori, influencer emersi negli ultimi anni. Nel pomeriggio potrete partecipare ai workshop con i relatori in base ai vostri interessi e alle suggestioni che nasceranno durante i dibattito.
Saranno presenti l’attore della serie tv DOC- Nelle tue mani Alberto Malanchino (domani potrete leggere una sua intervista sul nostro sito in cui parlerà del cambiamento sul piccolo e grande schermo) che al panel della mattina del 29 ottobre ci parlerà, fra le altre cose, del nuovo film Il Moro, dedicato al duca meticcio di Firenze Alessandro de’ Medici, il rapper e influencer Tommy Kuti, che sta lavorando a un nuovo disco e di cui leggerete martedì prossimo una nuova intervista, il pittore Luigi Christopher Veggetti Kanku, l’art performer Marina Kaminsky, la fashion designer e blogger Aida Aicha Bodian e la blogger Laurel Evans.
Quello di Milano è solamente il primo di altri 4 appuntamenti che si svolgeranno nei prossimi mesi sulla diversity leadership su temi come sanità, letteratura, imprenditorialità e partecipazione politica: dopo Milano, i workshop saranno itineranti e si svolgeranno a Parma, Genova, Vicenza e Torino per raccontare le esperienze delle nuove generazioni di medici, imprenditori, scrittori, attivisti politici.
Secondo le stime dell’Istat, la presenza complessiva delle seconde generazioni in Italia di età compresa tra gli 0 e i 35 anni, nate in Italia da almeno un genitore straniero o giunte minorenni, è di 2.825.182. Inoltre oggi il 13% dei minorenni italiani ha almeno un genitore immigrato in Italia.
Giovani nati in Italia, o arrivati quando ancora erano bambini, sono i figli della prima generazione di immigrati. In Italia questi ragazzi hanno vissuto la maggior parte della loro vita; qui oggi studiano e lavorano, alcuni hanno formato una famiglia. E ricordiamolo ancora una volta: non sono stranieri figli di stranieri o stranieri di seconda generazione, ma una nuova generazione di italiani. L’assenza di una politica specifica sulla diversity ha portato anche a trascurare il tema sempre più emergente della leadership delle nuove generazioni con background migratorio. Assenza dovuta anche a una riforma della legge sulla cittadinanza approvata nel 1992 che è anacronistica, per usare un eufemismo. Per questo motivo è urgente oltre che necessaria una riflessione sulla leadership delle nuove generazioni e un confronto con modelli più avanzati che possano essere un’ispirazione per creare politiche di diversity inclusion.
In attesa di avere un sindaco dalle multiple radici in una città dove le istituzioni non fanno che ricordarci la vocazione internazionale di Milano, noi continuiamo a disseminare contaminazioni interculturali e a promuovere ogni eccellenza fra le nuove generazioni. Venite a cercare ispirazioni, partecipate, fate sentire la vostra voce, ci interessa il pensiero di tutti. Mescoliamoci. Si parla di arte, ma soprattutto, ancora una volta, dell’Italia che cambia.
Per iscrizioni, scriveteci alla mail nuoveradiciaps@gmail.com e non dimenticatevi il green pass!
Breve rassegna di NRW. Tormentone diversity leadership. Luigi Christopher Veggetti Kanku sarà uno dei relatori del workshop del 29 ottobre, organizzato per promuovere i talenti italiani con background migratorio. L’intervista di Elisa Mariani: Diversity leadership nell’arte: il senso di appartenenza nelle tele di Veggetti Kanku. Controversie. Il premio Nobel per la letteratura al poco conosciuto (in Italia) Abdulrazak Gurnah, ha suscitato un vivace dibattito tra puristi della letteratura e tra chi crede che scrivere non sia avulso dal contesto politico e sociale. A confronto le idee di due firme del nostro giornale, il polemista Sindbad il Marinaio e Michela Fantozzi: il premio Nobel ad Abdulrazak Gurnah: letteratura o militanza? Non dimentichiamo le donne afghane. Nella versione inglese di questa settimana Adam Clark ha tradotto un’intervista di Michela Fantozzi che vale la pena di leggere: Laura Quagliuolo: “Afghan women need our help, not paternalism”. I libri di NRW: Il long read di questa settimana scelto da Fabio Poletti è tratto da La tata marrone di Edwige Guiebre, storia di un’educatrice che chiamavano la fata dei bambini. Mondi sostenibili. Tornano, ogni venerdì, i contenuti di Africa Rivista, nostra media partner. Lo Zimbabwe sbarca al Macfrut di Rimini in cerca di partner in agricoltura. Tormentone diversity leadership (in cucina): la food specialist Laurel Evans sarà tra i relatori che parteciperanno al workshop di NRW. Emigrata dal Texas, è consapevole che la sua bianchezza l’aiuti ovunque (soprattutto in dogana). L’intervista di Margherita De Gasperis: Laurel Evans, che cucinando costruisce ponti.
Ps. Il nostro contributo al workshop è lavoro gratuito. La nostra informazione, autofinanziata. Se volete dare una mano, qui trovate come entrare nella nostra comunità. Grazie!