Si ricomincia da un seme di senape per la riforma della cittadinanza. Servirà?
L'editoriale di Cristina Giudici
Si ricomincia da un seme di senape per la riforma della cittadinanza. Servirà? Stamane la Rete per la cittadinanza ha organizzato un flash mob per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che tutti i politici affrontano come se fossero muri lisci su cui la palla rimbalza. Non è stata l’ennesima protesta per lo ius culturae perché il termine viene considerato divisivo e suscita un dibattito polarizzato. La task force composta da oltre trenta associazioni e ong d’ora in poi chiederà esclusivamente la riforma della cittadinanza, non più procrastinabile. E oggi ha tinto piazza Montecitorio di giallo senape, con vasi per piantare dei semi che raccolgano quantomeno la speranza di avviare una nuova campagna nazionale per chiedere il riconoscimento di oltre un milione di giovani nati o cresciuti in Italia. Il flash mob si ripeterà in altre città e verrà riproposto anche durante le elezioni amministrative per ricordare l’assenza dei cittadini di origini diverse nelle liste elettorali e l’impossibilità di esercitare il diritto di voto. La Rete per la riforma della cittadinanza formata da Arising Africans, Black Lives Matter Bologna, Black Lives Matter Roma, QuestaèRoma, Festival Divercity, Afroveronesi, Italiani senza cittadinanza, Collettivo Ujamaa, Rete degli studenti medi, Udu, ActionAid, Volare non desiste, pur sapendo che in questa legislatura non c’è alcuna possibilità di mettere in agenda una riforma sempre più urgente. Come ci ha detto recentemente Giuseppe Brescia, presidente (M5s) della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. Troverete tutti gli aggiornamenti sul sito della campagna, dalla parte giusta della storia.
Basterà cambiare linguaggio, smetterla di parlare di ius soli o ius culturae per aggirare dibattiti penosi e riuscire a convincere i decisori a capire che il tema cruciale delle nuove generazioni con background migratorio non può più essere ignorato?
Io sono piuttosto scettica (ma spero di essere smentita) perché, ora che la cortina di fumo dell’emergenza sanitaria si è momentaneamente dissolta, sono emerse tutte le diseguaglianze. E manco la morte di 7 donne a largo di Lampedusa, dopo che un barcone si è ribaltato, ha creato scalpore. Il cordoglio per il sindacalista Adil Belakhdim travolto e ucciso da un tir? È durato mezza giornata. Il dramma di Saman Abbas, il cui corpo non è ancora stato ritrovato? Non ha scosso quasi nessuno e anzi ha innescato una serie di mail persecutorie alla sottoscritta da parte di un italiano convertito che voleva condividessi la “fatwa” (in un Paese democratico) dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità islamiche in Italia contro i matrimoni forzati. La morte di Camara Fantamadi, originario del Mali, stroncato da un malore perché obbligato a lavorare durante la controra nelle campagne di Tuturano a pochi chilometri da Brindisi? Ha portato al divieto in Puglia di far lavorare i braccianti nelle ore più calde e suscitato le rimostranze degli imprenditori agricoli. Ma il caporalato non è stato fermato, sebbene ci sia una legge apposita. E il razzismo? L’approccio sono tutti razzisti (quindi nessuno è razzista) rischia di essere controproducente. Molto più costruttivo e d’impatto ciò che ha fatto una madre di un bimbo chiamato “cacca” dai compagni di gioco che lo hanno allontanato. Fiorella Ekwueme ha fatto un video gentile e volitivo (visto da 100mila persone) per far capire a tutti cosa siano le discriminazioni e come combatterle, lavorando sull’istruzione dei genitori.
Guardatelo e capirete cosa voglio dire. Mostrare le discriminazioni della vita quotidiana e una reazione decisa ma costruttiva può servire a convincere chi non si era posto il problema, perché la coesione e la convivenza civile si crea con il dialogo e l’empatia verso il prossimo.
Si ricomincia da un seme di senape per la riforma della cittadinanza. Servirà? Oggi in piazza a Montecitorio è stato portato oltre un milione di semi di senape, come i bambini e i giovani nati e/o cresciuti in Italia in attesa che questo Parlamento scelga di tutelare i diritti di tutti. La rete che si è costituita per lanciare la nuova campagna ne ha piantati 951 in altrettanti vasi e chiesto a tutti i parlamentari di venirli a ritirare per ricordare loro di curarli e farli crescere. Il seme di senape è il più piccolo tra i semi ma quando cade sul terreno adeguatamente preparato, crescendo diventa un riparo. Lo abbiamo detto e ribadito fin dalla fondazione di NRW: l’attuale legge per la cittadinanza Legge nº 91 del 1992, basata sullo ius sanguinis, non rispecchia più l’attuale società italiana e tiene in ostaggio vite e opportunità per il nostro Paese. Mi auguro che questo gesto gentile di offrire vasi di senape possa far crescere l’albero dell’Italia plurale a cui non si può voltare le spalle. A dispetto di tutti i segnali di indifferenza, di inconsapevolezza, e il gioco a nascondino da parte dello Stato che si preoccupa di più di un hotspot pieno a Lampedusa che di una violazione impensabile nel 2021 dei diritti dei suoi cittadini di origine diversa.
Breve rassegna di NRW
Fate con calma, per carità. La diffusione incontrollata del Covid-19 in alcune aree geografiche deve rimettere in discussione il sistema economico mondiale, per evitare gli effetti devastanti degli errori del passato. L’analisi di Marco Lussemburgo: Variante Delta e diffusione globale: perché aiutarli a casa loro non basta. La gogna di un batter di clic. Il documentario The Boy from Medellín entra nelle contraddizioni del mondo latino moderno, tra music business, politica e sfide personali. Il pezzo di Mariarosa Porcelli: Non solo Narcos: il principe del reggaeton J Balvin racconta la Colombia di oggi. English version di NRW. Presto avremo una nuova sezione sul nostro sito dedicata alle traduzioni del nostro team di traduttori coordinato da Adam Clark, che questa settimana ha tradotto per i lettori anglofoni la storia del cantautore Fadi: A cross between Fela Kuti and Raoul Casadei. Fadi, the Afro-Romagna artist invited to take part in Sanremo. Consigli di letture estive. A proposito del delirante dibattito su alcuni calciatori della Nazionale che non capiscono il motivo di inginocchiarsi in campo in segno di protesta. Nel long read, scelto da Fabio Poletti , potete fare un ripassino su perché negli Usa ancora oggi non riesce a fare i conti con un passato di schiavitù, leggendo un estratto del libro Martin Luther King di Paolo Naso (Editori Laterza). Cosa significa il Pride per gli orientali che fra l’altro non hanno trovato molto seguito nella loro battaglia #StopAsianHate: Pride: omosessualità e asian hate, oltre i pregiudizi occidentali.
Ps. Come ogni settimana, vi ricordiamo che potete entrare nella nostra comunità. Sostenendo il lavoro del team di NRW, scrivendoci, incontrandoci. Domande, suggerimenti, richieste e critiche. Ogni suggestione sarà ben accolta.