Marwa Mahmoud è una donna di origini egiziane che vive a Reggio Emilia, dove è diventata consigliere comunale, ed è stata scelta da Elly Schlein per entrare nella segreteria del Pd e occuparsi di formazione e partecipazione. NRW l’ha seguita con attenzione nella sua ascesa politica. Intervistata da Giulia Parini nel 2019, quando si è candidata al Comune di Reggio Emilia, ci ha raccontato le sue aspirazioni. Nel 2020 ha partecipato a uno dei nostri workshop dedicati ai leader con doppie radici. La sua nomina non ha suscitato clamore né curiosità. Un segnale che trovo positivo perché la partecipazione politica delle nuove generazioni dovrebbe essere una normale evoluzione di una società multiculturale. Per anni abbiamo raccontato però le loro difficoltà per ottenere la cittadinanza, riuscire a essere incluse nei processi decisionali della politica e poter essere protagoniste di una narrazione meno stereotipata se non cristallizzata. Quindi il suo nuovo incarico è una lieta notizia da divulgare perché Marwa è un’altra di noi che ce l’ha fatta a cambiare rotta. E sottolineo noi, sia perché è un’altra donna che è emersa grazie ai suoi talenti sia perché si è battuta, come noi, per un riconoscimento delle nuove generazioni, fuori dagli stereotipi. Nell’intervista rilasciata a Giulia Parini, si è descritta così
Sono una giovane mamma, reggiana di origini egiziane e un’attivista dei diritti umani e civili. Da molti anni mi occupo di inclusione sociale e culturale. Faccio parte del movimento nazionale Italiani senza cittadinanza, mi batto perché molti cittadini di origine straniera, che sono nati e cresciuti in Italia, possano ottenere la cittadinanza italiana. Credo nell’affermazione delle donne che sanno connettere mondi differenti, sono convinta che attraverso di loro possano cadere i muri dell’incomprensione e della discriminazione. Vorrei poter creare una narrazione alternativa per smontare pregiudizi e stereotipi
Non è la sola, non è la prima, ma si tratta ancora di eccezioni e invece la cittadinanza attiva, la partecipazione politica di chi ha un background migratorio e vuole rappresentare tutti gli italiani dovrebbe essere incoraggiata. Inoltre i cittadini con origini straniere non dovrebbero essere “confinati” ad avere un ruolo legato esclusivamente ai temi migratori, anzi. Infatti ci ha raccontato
La nostra partecipazione alla vita sociale deve essere completata anche attraverso una partecipazione attiva a livello politico istituzionale. Non vogliamo intervenire solo in quanto figli di immigrati, ma come rappresentanti di tutti. Perché chiunque sarà eletto, giurerà sulla Costituzione Italiana, di conseguenza si assume la responsabilità di rappresentanza senza distinzioni
Dall’Emilia Romagna viene anche Ouidad Bakkali, diventata assessore nel Comune di Ravenna, poi presidente del Consiglio comunale e infine deputata. Abbiamo seguito anche lei con attenzione per la sue capacità. E infatti l’abbiamo scelta nella nostra rubrica Uomini e donne del 2022 da tenere d'occhio. Origini marocchine, al Festival delle nuove generazioni di Bologna, il 18 dicembre del 2021, ha parlato della pluridiversità: il termine più appropriato per spiegare la complessità di una società multiculturale e ridurre ulteriormente la distanza fra “noi” e “loro”.
Pochi giorni fa ha annunciato la sua elezione a segretaria della commissione parlamentare per la Vigilanza Rai che deve garantire l’indipendenza, l'obiettività e l'apertura alle diverse tendenze politiche, sociali e culturali, nel rispetto delle libertà garantite dalla Costituzione. Una sfida importante su un tema cruciale e controverso.
Marwa Mahmoud e Ouidad Bakkali sono entrambe interpreti della società contemporanea all’interno di un contesto complicato, segnato da molte emergenze e dal solco creato dalle diseguaglianze sociali. E per di più con un Governo che sta mostrando derive illiberali
Indipendentemente dal giudizio sul nuovo corso del Partito democratico guidato da Elly Schlein, la nomina di Marwa Mahmoud all’interno della segreteria per occuparsi di un tema fondamentale per tutte le nuove generazioni - formazione e partecipazione - è significativa perché fino a pochi anni fa quelli che riuscivano a essere candidati, quasi sempre solo nei consigli comunali, venivano strumentalizzati, usati come specchio per le allodole per attirare maggiori consensi o, peggio, considerati “rappresentanti degli immigrati”. E invece Marwa Mahmoud è un’altra di noi che ce l’ha fatta a cambiare le rotta e a dimostrare che lo spirito dei tempi sta cambiando.
Leggiamo, facciamo cose e vediamo gente
⭐️ I libri di NRW: Amnesty International in Italia
La candela accesa circondata da filo spinato in campo giallo è da anni un brand che ci porta ad una delle più meritevoli associazioni in tema di difesa dei diritti umani: Amnesty International. L’organizzazione fu fondata a Londra il 28 maggio 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, quando lanciò sul The Observer di Londra un appello dal titolo I prigionieri dimenticati, riferito all’arresto e alla condanna in Portogallo di due studenti colpevoli di aver brindato alla libertà delle colonie. L’organizzazione conta oggi oltre sette milioni di soci sostenitori, che risiedono in più di 150 nazioni e ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1977 per l’attività di “difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione”. Nel 1978 è stata insignita del Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani. In questo Amnesty International in Italia, pubblicato dalle Edizioni e/o, Antonio Marchesi ricostruisce la storia e l’impegno di Amnesty International visto dal nostro Paese. Il suo è un racconto in presa diretta visto dall’interno. Antonio Marchesi insegna Diritto internazionale e Protezione internazionale dei diritti umani nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Teramo. È iscritto alla sezione italiana di Amnesty International dal 1977 e ne è stato Presidente dal 1990 al 1994 e dal 2013 al 2019. Ha collaborato in qualità di consulente con il Segretariato internazionale di Amnesty International, il Consiglio di Europa, il Parlamento e la Commissione europea e diverse ONG. Dal 2017 è esperto in diritti umani per il GNPL il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Il lavoro che svolge Amnesty International, un faro acceso su 150 Paesi nel mondo, è enorme. Il suo rapporto annuale è spesso di stimolo per campagne in difesa dei diritti di detenuti o di chi è stato vittima di repressioni, per cercare di arrivare alla verità. Come nel caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano assassinato al Cairo, per cui Amnesty International si sta battendo da sempre per arrivare alla verità sulla sua morte. Il long read tratto dal capitolo Proteggere i rifugiati può costare caro, scelto e recensito da Fabio Poletti per NRW
😖 Il fallimento del sistema di accoglienza
Il rapporto Il vuoto dell’accoglienza di Action Aid e Openpolis evidenziava nel febbraio scorso che il sistema di accoglienza aveva, come già accaduto negli anni precedenti, oltre 20mila posti liberi. Come mai? La fotografia impietosa di Gianfranco Schiavone pubblicata da Il Riformista.
🧐 Gli imprenditori immigrati non conoscono la crisi, ma…
Continua a crescere in Italia il numero degli imprenditori immigrati. Il fenomeno può avere effetti positivi e portare benefici a tutto il sistema economico. Vanno però ben gestite alcune problematiche, come il rischio di “sostituzione al ribasso”. L’analisi di Enrico Di Pasquale per lavoce.info
👻 Vi lascio con il suggerimento di un podcast inconsueto e per nulla macabro, dedicato a chi ama i cimiteri, adora leggere le storie scritte sulle lapidi, osserva con curiosità le fotografie sbiadite dal tempo. Giulia Depentor racconta le storie degli abitanti di queste immense città ultraterrene sparse per il globo.
A giovedì prossimo, daje