L’estate della marmotta fra sbarchi e il finanziamento dell’accordo con la Libia
L'editoriale di Cristina Giudici
Dopo il giorno della marmotta, con un’informazione sincopata e sovrastante sulla pandemia che ci ha fatto perdere la cognizione del tempo, è iniziata l’estate della marmotta. Uguale a tutte le estati precedenti. Con sbarchi, naufragi, navi con migranti tenuti in mare senza un porto (sicuro) dove approdare e un’Europa solidale solo nella politica dei respingimenti. Mentre in Libia i migranti continuano a essere detenuti in condizioni disumane, nel Mediterraneo continuano a morire e a essere inseguiti e riportati indietro dalla Guardia Costiera libica che l’Italia sta per rifinanziare insieme alle missioni estere, il 15 luglio a Montecitorio. Con circa 10 milioni di euro destinati alla creazione di una scuola nautica e gestita dalla Guardia di Finanza italiana. «I campi dei migranti in Libia vanno chiusi, ma i confini vanno gestiti e l’addestramento della Guardia Costiera libica che in futuro sarà affidato alla missione europea Irini servirà a cercare di migliorare la gestione dei soccorsi. Certo, la nostra priorità resta quella di svuotare i campi attraverso corridoi umanitari, bisogna togliere alle milizie la gestione del traffico degli esseri umani ma con una complessa e delicata opera di diplomazia», osserva Lia Quartapelle, deputata del Pd e componente della Commissione Affari Esteri e Comunitari.
Nel frattempo, i finanziamenti destinati al blocco dei flussi migratori passano da 10 milioni nel 2020 a 10,5 nel 2021. In totale, dal 2017, sono stati 32,6 milioni destinati alla Guardia costiera libica. Nonostante le Nazioni Unite e le associazioni che si occupano di diritti umani abbiano ormai messo chiaramente in evidenza che in questo Paese il rispetto delle persone migranti sia inesistente e che Tripoli non possa essere considerata un approdo sicuro.
Anche Oxfam interviene con un appello a cambiare rotta. E segnala che nel testo che andrà in Parlamento, rispetto al 2020, si registra un’impennata delle risorse destinate alle missioni navali che non prevedono il salvataggio dei migranti in mare. E così in Libia si sommano fra gli altri due business: traffico degli esseri umani e respingimenti dei migranti in viaggio verso l’Europa.
La protesta contro il rifinanziamento degli accordi con la Libia
Oxfam chiede al Governo di interrompere l’accordo Italia-Libia, subordinandolo alla fine della fase di transizione politica nel Paese e alle necessarie riforme che eliminino la detenzione arbitraria e prevedano adeguate misure di assistenza e protezione per migranti e rifugiati. E il 14 luglio, alla vigilia del voto, diverse organizzazioni di peso del Terzo Settore, fra cui anche la Comunità di Sant’Egidio, parteciperanno al presidio a Montecitorio organizzato dal Tavolo nazionale Immigrazione e Asilo. Ci saranno anche ong che si dedicano al soccorso e salvataggio in mare, attori che leggeranno testimonianze di migranti raccolte dalla Libia, rifugiati e probabilmente alcuni parlamentari che vorranno motivare il loro dissenso dalla mozione che il giorno dopo sarà discussa in aula.
Dopo il giorno della marmotta, con un’informazione sincopata e sovrastante sulla pandemia che ci ha fatto perdere la cognizione del tempo, è iniziata l’estate della marmotta. Uguale a tutte le estati precedenti, c’è un’altra nave, la Ocean Viking, che da diversi giorni è in attesa dell’assegnazione di un porto di sbarco per i 572 migranti e ora pare si stia dirigendo verso l’Italia, dove, se verrà accolta, rischia il fermo amministrativo, un espediente usato spesso dal ministero dell’Interno per scoraggiare i soccorsi delle ong.
Il presidio per impedire il rifinanziamento della Guardia Costiera libica non servirà a far cambiare rotta al Governo, come la campagna avviata per la riforma della cittadinanza non convincerà l’attuale maggioranza a prendere in considerazione le richieste delle generazioni con background migratorio che chiedono di ridurre lo scollamento fra la politica e la società. Ma sono proteste necessarie per uscire dall’estate della marmotta e accettare le sfide della contemporaneità.
Breve rassegna stampa di NRW
Il loop della cittadinanza negata a una generazione di atleti. Ve lo racconta Domenico Cannizzaro: Europei di atletica U23: Malina Berinde e il dannato ostacolo della cittadinanza. Africa Rivista. Dal 6 al 17 luglio il cinema torna protagonista sulla Croisette di Cannes. Quest’anno la giuria sarà presieduta da Spike Lee, pioniere del cinema afroamericano: Al via il Festival di Cannes: Africa protagonista in giuria. I commenti caustici di Sindbad il Marinaio. In nome della comune italianità vada per la berlina elegante e anche per il cane di razza ma, Malika, il vittimismo perché sei stata scoperta no: Malika Chalhy, l’italianissima eroina Lgtbq+ che ha voluto la Mercedes. English version. Come vi avevamo annunciato, abbiamo una nuova sezione dedicata agli articoli più letti e più interessanti di NRW tradotti in inglese dal team di traduttori, coordinato da Adam Clark. E ora ci leggono pure in Germania (evviva !). Questa settimana, l’approfondimento sui vaccini negati agli stranieri irregolari: Why irregular foreigners were forgotten in the vaccination campaign. Suggerimenti di letture estive. Questa settimana il long read scelto da Fabio Poletti ha un titolo gustoso: Prima gli italiani! (sì, ma quali?) di Francesco Filippi (Editori Laterza). Uno slogan purtroppo ancora attuale ha portato l’autore a interrogarsi su quale sia la vera essenza dell’identità italiana. Imprese estrose e inclusive. Una società di marketing con un nome ispirato a David Bowie e una forte identità multiculturale. E che ora con Next Heroes vuole far crescere l’innovazione buona: La formula di Velvet Media: innovazione, manga, rock e inclusione
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