La bomba sociale dell'accoglienza a Milano che non regge. Che fare?
La newsletter di Cristina Giudici
Ciao a tutti e a tutte, questa è la newsletter di NuoveRadiciWorld e non è stata generata dalla AI, quindi ciò che leggerete è il risultato di gioia e fatiche umane. Ieri sera abbiamo organizzato un confronto con The Mill per permettere alle istituzioni milanesi e ai volontari di Rete Milano di parlare del nodo dell’accoglienza in una città impazzita, dove troppe persone vogliono vivere, avere un’opportunità o passare per andare altrove. Pur sapendo che è ormai è sempre più difficile avere accesso in una città pressata dalla crisi abitativa e dalle emergenze, fra cui quella migratoria dei minori stranieri non accompagnati. Un nodo complesso che ieri abbiamo cercato di districare insieme all’assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè, che ci ha parlato della “bomba sociale” dell’accoglienza che fatica a offrire spazi e comunità adeguate. E insieme alla presidente di Rete Milano, Fausta Omodeo, che invece ha raccontato le mille e una storia dei profughi che arrivano ogni sera dalla rotta balcanica per chiedere aiuto e rischiano di finire in un cono d’ombra. Davanti a una platea ammutolita e commossa, abbiamo visto le immagini e ascoltato i drammi di chi arriva, si perde, scompare.
Qui sotto potete vedere tutta la diretta.
Roberto Cociancich, avvocato e già senatore del Pd, ha aperto le porte del suo mulino ancora una volta per un dibattito davvero civile nella sua migliore accezione. Proibite dunque semplificazioni, slogan, demagogia.
L’assessore Bertolè ha descritto con onestà intellettuale un panorama nitido e molto problematico, confidandoci la sua preoccupazione: « Noi abbiamo in carico 1330 minori non accompagnati, di cui 300 fuori dalla Lombardia, collocati in qualche struttura di accoglienza. Ai minori si aggiungono gli stranieri che sbarcano in Sicilia, i senza dimora, i profughi che transitano da Milano. La nostra città non ce la fa più, non perché manchi volontà di accogliere con politiche considerate impopolari, ma perché non c’è la possibilità di rispondere a tutti i bisogni. Facciamo una grande fatica a convincere i comuni della Città Metropolitana a farsi carico dell’accoglienza».
Fausta Omodeo: «Talvolta abbiamo profughi che restano per strada. Solo nel mese di maggio ne abbiamo inviati 161 alla struttura del Comune di via San Marco per transitanti. Ospitiamo 40 persone nel nostro appartamento. Milano è una città pericolosa, i ragazzi rischiano di essere aggrediti e sparire. Cosa succederà in questa estate quando arriveranno più profughi che si muovono lungo la rotta balcanica perché il bel tempo favorisce il loro movimento?»
Alcuni quartieri stanno scoppiando. I transitanti spesso rischiano di restare per strada. La delinquenza fra i minori, fragili o difficili da gestire, è aumentata. Non si riesce a creare un hub della prefettura per tutti i minori stranieri non accompagnati che arrivano, mancano comunità educative e operatori motivati. Il Comune di Milano vorrebbe poter affidarli alle famiglie della loro comunità per favorire la loro integrazione. Non basta accoglierli: bisogna chiedersi che persone saranno fra dieci anni. La mancanza di spazi e comunità dedicate ai minori sta creando una bomba che può esplodere. Il dibattito sui minori è delicato perché loro non si fidano della polizia essendo stati picchiati, maltrattati e respinti dalle forze dell’ordine ai confini di tutti i Paesi che hanno attraversato ma dobbiamo difenderli dal racket e dalle aggressioni.
Fausta Omodeo ci ha raccontato le storie di chi ha attraversato a piedi i fiumi gelidi, o sulle spalle di un amico o persino in bicicletta. Ci ha fatto vedere i video di chi è arrivato, aggrappato al vano del camion. Ci ha fatto ascoltare l’audio della richiesta di aiuto di una bambina afghana di 9 anni che ha guidato il viaggio di sua madre verso l’Europa
L’incontro sui profughi che transitano da Milano ci ha mostrato la complessità a cui non sappiamo come rispondere e la necessità di continuare a cercare nuove strade per proteggere la coesione di una città socialmente frantumata e in grande difficoltà.
Leggiamo, facciamo cose e vediamo gente
⭐️ I libri di NRW: La vita segreta delle ragazze di chiesa
Le bad girl si trovano ovunque, pure in chiesa. Di sicuro pure in questo bel libro, La vita segreta delle ragazze di chiesa, scritto da Deesha Philyaw e pubblicato da SEM Editore. Deesha Philyaw è un’autrice afroamericana, editorialista e oratrice pubblica. La sua raccolta di racconti, The Secret Lives of Church Ladies, è stata finalista per il National Book Award 2020 nella narrativa e ha vinto il The Story Prize. Nel 2021 HBO ha acquistato i diritti del libro e sta preparando una serie televisiva. Il libro è una raccolta di nove racconti, dove protagoniste sono donne afroamericane in qualche modo legate alla chiesa ma qui viste nella loro intimità di donne libere ed emancipate, divise tra peccato e trasgressione, incenso e voluttà. In tre racconti le donne sono protagoniste di amori lesbici, dunque non accettati dalla chiesa, e per questo vissuti con tutto il peso che i precetti religiosi hanno sulle comunità nere. Ma i desideri si sa, non possono essere soffocati nemmeno se sei una pia donna. La recensione e il long read scelto da Fabio Poletti per NRW.
😭 Unbroken: la Fondazione Soleterre a fianco dei bambini vittime della guerra
Nikita è un ragazzo di 16 anni. Viveva a Bakhmut, nell'oblast' di Donec'k, in Ucraina. Stava raccogliendo la legna, quando una bomba ha colpito la sua casa. Nikita è stato colpito dalle schegge dell’ordigno e una si è conficcata tra le due arterie del cuore. Sono stati i vicini a trovare Nikita in un letto di sangue, prima che arrivasse a Leopoli, al centro Unbroken Kids, specializzato in chirurgia di guerra. Nikita era nudo nel letto: la sua famiglia è molto povera e non poteva permettersi di comprare dei vestiti. Gli unici che aveva erano quelli che indossava all’arrivo al centro ed erano stati strappati dal personale medico per operarlo. Insieme al dolore fisico, ci sono i traumi psicologici: le ferite non si rimarginano solo con punti, medicine e tempo. I segni che restano nell’anima hanno bisogno di un percorso specifico, soprattutto se si tratta di bambini e adolescenti. Se volete fare una donazione al progetto Unbroken Kids della Fondazione Soleterre per aiutare bambini e adolescenti vittime della guerra, cliccate qui.
foto @ Fabio Bucciarelli
🥸 Ispi: La Turchia 2023. Tempi di (quale) cambiamento?
Con la vittoria delle elezioni, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan governerà per un altro quinquennio dopo vent'anni al potere. Dove andrà la Turchia? Quali sono le principali sfide che il presidente si troverà ad affrontare? In che modo Erdoğan riuscirà a rivitalizzare l’economia turca? Quali saranno gli orientamenti di politica estera? Qui potete vedere il programma della conferenza che si terrà a Palazzo Clerici il 14 giugno.
🤜🏿 Global rally europeo per la libertà in Iran. A che punto è la notte?
Dalla festa di protesta per le ragazze di Ekbatan alle cupe e rabbiose manifestazioni per fermare le esecuzioni in Iran, dove nel mese di maggio la macchina del terrore ha portato all’impiccagione di 214 persone. Il 2 aprile scorso le donne della diaspora iraniana ballavano con le italiane sulle note hip hop di Calm Down al Giardino dei Giusti del Montestella, durante un flashmob organizzato dall’associazione Maanà con la Fondazione Gariwo. Ora la diaspora iraniana organizza un global rally in tutta Europa contro le impiccagioni dei dissidenti.
🤙🏿 Twiza Fest 2023
Dal 15 al 18 giugno, il festival che si svolgerà fra il quartiere Giambellino e Base Milano: arte, musica, stand up comedy, performance e dj set e dibattiti. Twiza Fest ospiterà artisti e artiste sia nazionali sia internazionali: rispetto alla sua prima edizione, quest'anno affianca alla valorizzazione di esperienze molto radicate nel territorio milanese e italiano, una dimensione europea e mondiale, portando in Giambellino artisti e artiste da Ecuador, Libano, Tunisia, Francia, Inghilterra.
📚 Gli incontri di Agorà Mundi sulla Nuova Italia che avanza
L’Italia si è trasformata in una società multietnica, ma manca una politica di supporto alle mutazioni sociali e culturali. Sia nella visione politica sia nella narrazione mediatica si confondono il multiculturalismo con i flussi migratori. L’università Agorà Mundi, interpretando in modo attivo il suo ruolo di Scuola di Mediazione Linguistica Interculturale, cerca di offrire una visione diversa sulla realtà attraverso 8 incontri. Domani terrò una lezione sulle seconde generazioni. Se volete collegarvi, qui trovate il link.
Ci sentiamo giovedì prossimo, daje.
E pensate a noi nella dichiarazione dei redditi: basta cercare la casella per gli enti no profit e inserire il codice fiscale, grazie! 👇🏽
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