Il tormento delle giovani scrittrici alla Scuola Holden e una sorpresa poetica al workshop di domani sulla Diversity leadership nella letteratura a Torino. «Ammetto che questa cosa della poesia, mi sta dando alla testa», scrive ironico su Instagram Mohamed Amine Bour, nome d’arte Asterio, che domani, venerdì 17 giugno, parteciperà all’incontro sulla letteratura delle nuove generazioni di italiani. La sua bio è sintetica quanto poetica «Nasco ibrido, tra le valli dell’Atlas e le dune del Sahel». Nei suoi versi mescola la lingua nativa e quella adottiva.
Qualche anno fa ho scelto di chiamarmi Asterio, riferendomi alla riscrittura del mito del Minotauro che ne fa Borges nell’Aleph. Ho scelto un mito greco perché la mia formazione è continuata qui dopo l’infanzia: io canto l’amor cortese, l’amore di lontano, Beatrice, Laura, Silvia e Cinzia. Scrivo questo per chi si domanda se quella che facciamo è letteratura o letteratura migratoria o migrante. Per niente rispondo. Noi ne siamo la continuazione e ne siamo l’innovazione
Il tormento delle giovani scrittrici alla Scuola Holden
Parto da Asterio per anticiparvi altri dettagli del nostro incontro dedicato alla complessità della letteratura scritta da donne con background migratorio che sarà l’occasione per capire quanto sia poliedrica la narrazione di chi ha doppie e multiple radici. La settimana scorsa vi ho parlato di Sabrina Efionayi. Oggi vi racconto delle altre scrittrici, autrici e vincitrici del Concorso letterario Lingua Madre con cui abbiamo costruito questa tappa torinese (insieme anche a Nili, il Network Italiano dei Leader per l’Inclusione) del progetto Diversity leadership, organizzato grazie al sostegno del Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano. Natalia Maraffini, ad esempio. Suo padre le ha sempre ripetuto che era italiana ma lei sentiva un senso di estraneità che non riusciva a definire e ha deciso di andare a scavare nelle sue origini. Da questo viaggio a ritroso è nato il racconto La straniera segreta, vincitore del Concorso letterario Lingua Madre nell’edizione 2021. Scrittrice, youtuber e insegnante alle scuole superiori, l’autrice italoargentina ha uno sguardo attento al mondo dell’adolescenza nelle sue mille declinazioni di indagine identitaria. Attenzione che estende all’universo giovanile più in generale, perennemente in bilico tra i confini e le fragilità. Questi i temi principali che affronta nel suo libro Off-line, pubblicato alla fine del 2020, e nel podcast Confessioni di una millennial.
Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez, autrice e illustratrice italoperuviana di racconti per bambini, ha vinto il Concorso Lingua Madre nel 2020 con il racconto Mille e una luna
Dalle elementari alle medie e persino alle superiori cercavo di evitare di parlare di me, di nascondermi dietro una maschera costruita in modo accurato e che allo specchio rifletteva l’immagine di una comune ragazza italiana. Il primo passo per camuffare la mia provenienza fu quello di cambiare nome. Lilibell era particolare, troppo diverso, le persone lo notavano subito e mi chiedevano cosa significasse e da dove venissi. Alle medie ho iniziato a presentarmi alle persone con il mio primo nome, Jennifer, prima d’allora mai utilizzato. Questo piccolo stratagemma ebbe successo, la gente smise di farmi domande e iniziò a vedermi come una qualsiasi ragazza del posto. Smisi anche io di farmi domande per un lungo periodo, finché ignorarle diventò impossibile.
Rajae El Jamaoui Rajae nata a Kelâat Es-Sraghna, in Marocco, nel 1993 si trasferisce a Torino. Con Aspettando la primavera ha vinto il Premio Speciale Torino Film Festival della XVI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre nel 2021 con un racconto che (secondo la giuria) incarna meglio la potenziale trasposizione cinematografica di una prosa dedicata al tempo sospeso della pandemia. Lala Hu, docente e ricercatrice di marketing all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autrice nel 2020 del suo primo libro di narrativa, Semi di tè (People) ha vinto l’anno scorso il secondo premio con il racconto In cerca di una Heimat in cui scrive del parallelismo fra il distanziamento creato dalla pandemia e lo sradicamento dalle proprie radici.
Domani venerdi 17, una data che non può che essere di buon auspicio, non si parlerà solo dei loro racconti, ma del tormento, la complessità e la creatività delle giovani scrittrici alla Scuola Holden. Nel workshop pomeridiano, coordinato da Anass Hanafi, si affronteranno i temi che nascono dalla letteratura e ricadono sulle nostre esistenze, sempre più diverse. Iscrivetevi alla mail della nostra associazione nuoveradiciaps@gmail.com. Vi aspettiamo !
Breve rassegna stampa di NRW
Liste di proscrizione e sanzioni. Alcune riflessioni sull’altra guerra contro Vladimir Putin. Quella che ha la memoria corta, come ci ricorda anche una serie su Sky. Il commento di Sindbad il Marinaio: Vladimir Putin, la Russia e i russi. Cosa non ci piace. La beffa del decreto flussi. A volte ritornano, come il Decreto flussi bis, e complicano le procedure per gli ingressi in Italia. Ce ne parla la nostra esperta legale Irene Pavlidi nella sua rubrica: Alto rischio: il rompicapo dei flussi nell’edizione bis. La versione di Adam Clark. La traduzione di questa settimana sui contenuti del workshop sulla Diversity leadership nella politica: Siid Negash, politics in Bologna goes towards ius scholae and pluridiversity. Nuove scrittrici. Il precariato e la Dad vista dalla cattedra, ma anche il riconoscimento della propria identità. L'intervista di Mariarosa Porcelli a Natalia Marraffini con le sue confessioni di una millennial. Africa Rivista. Dopo essere stata rimandata a causa della pandemia, Richard Mudariki e Aya Koudounaris contano di realizzarla il prossimo novembre e dare nuova visibilità all’arte dello Zimbabwe: L’artHARARE in arrivo per i giovani artisti dello Zimbabwe. I libri di NRW. Il long read di questa settimana scelto da Fabio Poletti è tratto da Il pioniere di Tatiana Dordević Simić. Attraverso il occhi del giovane Boško, il tramonto della Jugoslavia. L'Editoriale: Esiste un nuovo romanzo dei nuovi italiani? I nostri podcast. Dodici episodi che raccontano i talenti delle seconde generazioni, le emergenze migratorie, l’esodo degli ucraini.