Il festival FraleMura di mezza estate per ribaltare con ironia gli stereotipi
La newsletter di Cristina Giudici
Contro gli stereotipi senza se e senza ma. E non solo di genere. Questo è lo spirito che animerà il FraleMura Festival e si terrà nel cuore dell’estate, dal 17 al 19 agosto a Framura (La Spezia). Dopo aver raccontato l’anno scorso le migrazioni in senso lato (con una serata dedicata ai cittadini di origini straniere che tornano indietro nella loro prima casa perché l’Italia non rappresenta più un’opportunità ma solo un duro percorso a ostacoli), quest’anno Livia Grossi, giornalista del Corriere della Sera e direttrice artistica del Festival, porterà in piazza una nuova edizione di teatro, musica, giornalismo, arte. E scrivo in piazza perché nel suo teatro-giornalismo non ci sono palchi per permettere agli spettatori di partecipare, di sentirsi tirati in causa, coinvolti e liberi di interagire. “Bisogna creare un nuovo modo per comunicare attraverso il giornalismo parlato, creare una comunità per riflettere sulle nostre vite, sullo spirito dei tempi con leggiadria”, spiega LiviaGrossi a NRW.
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Il titolo di quest’anno che si terrà in un borgo magico, dove il tempo pare sospeso, sarà Viaggio fra luoghi comuni e non. Tra orti, cortili e piazzette a picco sul mare, gli artisti faranno dei monologhi, con frammenti di pensieri e improvvisazioni. Un’occasione per riflettere sui molteplici pregiudizi che consapevolmente o meno abitano dentro di noi
Realizzato in collaborazione con l’associazione Culturale Tutta un’altra musica - TamTam, parteciperà il comico-musicista toscano Sergio Sgrilli “che è un musicista per i comici e un comico per musicisti, impossibile da catalogare e fuori dagli stereotipi”, sottolinea l’ideatrice di FraleMura Festival. L’attrice Laura Pozone sarà la protagonista della serata Donne che se la ridono, con un ironico percorso a ostacoli tra aspettative, pressioni e diritti mancati delle donne mentre la regista Laura Sicignano leggerà alcune pagine del suo libro La lingua bruciata. N.Y. 1911 per ricordare la tragedia della fabbrica newyorkese che portò alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il festival FraleMura si chiuderà con il poliedrico attore Gioele Dix la cui arte rappresenta una mescolanza di generi impossibili da catalogare. E ancora: il talk Quelle che se la cercano con Barbara Biscotti, docente universitaria e l’autrice Valeria Russo. Come nella scorsa edizione, parteciperà don Giulio Mignani, ex parroco di Framura e Bonassola espulso dalla sua chiesa per le posizioni a favore dei diritti civili e la comunità LGBTQ+. Nell’incontro Un prete fuori dalle righe parlerà con Livia Grossi di omosessualità, aborto, eutanasia.
Il festival verrà accompagnato da aperitivi musicali con i pifferai magici. Ogni sera, nella piazzetta della frazione di Setta, i musicisti Raffaele Kohler, Camilla Barbarito, Fabio Giorgy, Fabio Marconi, Alberto Turra e Lucio Sagone dopo il concerto accompagneranno il pubblico lungo la strada degli orti per arrivare al Teatro Antica Corte di Casella, la suggestiva agorà dove - tra interviste, spettacoli, reading e interventi teatrali - si parlerà, si riderà, si rifletterà sugli stereotipi. Un tema sempre attuale che in questi tempi di radicalizzata polarizzazione su qualsiasi tema diventa centrale perché abbattere o quanto meno mettere in discussione gli stereotipi è un’impresa titanica, spesso fallimentare. Magari con un festival che mescola generi, attori che non si esibiscono ma dialogano con una comunità, potrebbe essere più semplice andare controvento.
Noi ci proviamo da diversi anni sul tema specifico delle migrazioni e delle nuove generazioni e tifiamo sempre per chi ci prova con audacia in un momento in cui il dialogo sembra essere quasi un atto eversivo. E infatti Livia Grossi scrive e interpreta molti spettacoli di teatro-giornalismo fra cui Nonostante voi – storie di donne coraggio: un omaggio a figure femminili figlie del cambiamento, vittime della repressione o di antiche tradizioni.
Perciò vi consigliamo di partecipare al FraleMura Festival per trovare nuove ispirazioni che ci permettano di ribaltare gli stereotipi, che è il motto di NRW.
Leggiamo, facciamo cose e vediamo gente
📚I libri di NRW: La rivolta araba
Raccontare chi è stato Thomas Edward Lawrence non è facile. Nell’immaginario collettivo è l’intrepido difensore in tunica bianca degli arabi, interpretato da Peter O’Toole, nel kolossal Lawrence d’Arabia, diretto nel 1962 da David Lean e premiato con ben sette Oscar, dove però la sua ostentata omosessualità non viene minimamente menzionata. Il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence, nato a Tremadog in Galles il 16 agosto 1888 e morto a Wareham nel Dorset il 19 maggio 1935, è stato un agente segreto, militare, archeologo e scrittore britannico. Conosciuto con lo pseudonimo di Lawrence T. d’Arabia, ebbe diversi altri alias, tra cui quelli di T. E. Smith, T. E. Shaw e John Hume Ross. Ricordato per essere stato uno dei capi della rivolta araba durante la prima guerra mondiale, per la sua attività militare fu decorato con la Legion d’onore. Il suo capolavoro I sette pilastri della saggezza, ritorna alle stampe nella sua versione originale, La rivolta araba, grazie all’editore Mattioli 1888. Questa stesura, conservata presso la biblioteca dell’Università del Texas, risale all’incirca al 1920. Lawrence aveva aiutato gli Arabi in un’impresa memorabile, culminata nella conquista di Damasco. Deluso dalla diplomazia dei vincitori, Lawrence decise di scrivere un’epica che fosse, al tempo stesso, racconto di guerra, atto d’amore per un popolo e drammatica confessione del fallimento di un grande sogno. Cominciò quindi da questa prima stesura, scarna e succinta rispetto ai Sette pilastri, ma con la stessa capacità poetica e introspettiva che trascende gli eventi e diventa un’autobiografia epica. Lawrence aveva preso minuziosi appunti nel corso degli avvenimenti in cui era stato coinvolto nel corso della rivolta araba. Iniziò a lavorare alla narrazione nella prima metà del 1919, mentre era a Parigi per la Conferenza di Pace e, nella tarda estate, quando tornò in Egitto. Entro il dicembre 1919 egli aveva già realizzato una minuta della maggior parte dei dieci libri che compongono I sette pilastri della saggezza, ma perse tutto, a parte l’introduzione e gli ultimi due libri, smarrendo il suo bagaglio mentre cambiava treno alla stazione di Reading in Inghilterra. La recensione l’estratto di La rivolta araba a cura di Fabio Poletti per NRW.
🎵 Interviste ai fantasmi
Un evento dedicato al centenario della morte di Giacomo Puccini e alla celebre soprano ucraina Solomiya Krushelnytska patrocinato da Ambasciata d’Ucraina in Italia, Consolato Generale d’Ucraina a Milano, Consolato USA a Milano e del Comune di Milano.
🇺🇸 Kamala Harris convincerà l’UE?
Dopo il ritiro del presidente Joe Biden dalla competizione elettorale, l’articolo di Politico su Kamala Harris, considerata invisibile in Europa.
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Sono tempi complicati, non perdiamoci di vista 🕊️