Il coraggio dell'ironia e la vitalità di Salman Rushdie al SalTo
La newsletter di Cristina Giudici
Intervistato da Roberto Saviano al Salone del libro, Salman Rushdie ha dimostrato una sottile ironia, levatura intellettuale. E con un’intensa vitalità che è la miglior riposta al fanatismo religioso. Salman Rushdie ha parlato del suo ultimo libro Coltello (Mondadori) in cui inventa anche un dialogo con il suo attentatore che non era ancora nato quando Khomeini ha lanciato la fatwa contro di lui per un libro, I versetti satanici, “che i miei avversari non hanno neanche letto”, ha sottolineato di nuovo Rushdie.
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Per me si tratta di un mistero, è un uomo con una fedina penale pulita, ha 24 anni e viveva nel New Jersey. Quel poco che sappiamo di lui non è sufficiente a fornire una spiegazione. Quattro anni prima dell’aggressione, è andato a trovare il padre in Libano che vive ai confini con Israele nelle zona controllata da Hezbollah. E’ stato lì solo un mese e la madre ha sostenuto che dopo il ritorno da quel viaggio fosse cambiato: si era chiuso in cantina e ha vissuto isolato, guardando video. Poi improvvisamente ha visto l’annuncio della mia conferenza e deciso di prendermi come bersaglio. Ci sono troppi buchi in questa storia. Perciò nel libro diventa un personaggio più convincente di quanto lo sia nella realtà
Amo molto Salman Rushdie. Per me, il suo capolavoro resta I figli della mezzanotte. FENOMENALE. Perciò ho fatto una lunga fila, aspettato due ore per poter ascoltarlo perché Rushdie, oltre ad essere uno dei più grandi romanzieri viventi, è la rappresentazione plastica di quello che un uomo, diventato un bersaglio, può fare per reagire al terrore. E cioè primum vivere (senza scorta). Rushdie ha vissuto molti anni felici da quando ha deciso di vivere senza scorta prima che Hadi Matar, nell'agosto del 2022, tentasse di ucciderlo con 15 coltellate. Mi è piaciuto ascoltarlo per le sue battute molto british, per le sue osservazioni sagaci sui tempi che viviamo e per il suo continuo elogio alla vita. E l’ho visto diventare serio, con un’espressione quasi cupa, solo quando ha detto: “Pensavamo che la libertà di espressione fosse scontata ma non è mai stata in pericolo come oggi”. Viva Salman Rushdie e i suoi 22 libri, scritti con una libertà intellettuale straordinaria che oggi è diventata come uno scrigno prezioso.
Leggiamo, facciamo cose e vediamo gente
📚 Mancano pochi giorni per il FajaFest sulla letteratura albanese
Con la primavera, arriva la letteratura albanese. Sabato e domenica prossima ci sarà la prima kermesse dedicata al romanzo e alla traduzione del Paese delle Aquile. Si tratta di un’occasione importante per conoscere il romanzo corale che narra la storia passata, il presente con le sue tante sfumature e anche un po’ di futuro dell’Albania. Al Centro Culturale Slow Mill di via Volturno 32 del Quartiere Isola, arriveranno scrittori e scrittrici, studiosi, editori, traduttori e giornalisti. Diversi i nomi di spicco che parteciperanno all’evento letterario mai realizzato prima d’ora in Italia.
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FajaFest si concluderà domenica con la cerimonia del Premio alla traduzione FjalaFest 2024 indetto da Albania Letteraria, l’associazione Dora e Pajtimit e il centro culturale Slow Mill (e finanziato dal Centro del Libro e della Lettura albanese) che sarà assegnato a Giovanna Nanci per valorizzare i traduttori e le traduttrici, fondamentali e sempre troppo bistrattati.
Ecco qualche informazione per capire chi potrete incontrare al FajaFest (qui trovate i programma e le biografie dei partecipanti). Mimosa Hysa ad esempio ha scritto Le figlie del generale: la storia di Marsina e Martina, due gemelle figlie di un alto militare in carriera durante la dittatura comunista in Albania. Le sorelle condividono lo stesso amore per i due uomini della loro vita: per il padre comunista e per Jeton, che però proviene da una famiglia “macchiata”. Un romanzo psicologico, fatto di sviluppi sorprendenti e personaggi sdoppiati. Ed è proprio attraverso il doppio, o meglio lo sdoppiamento, che l’autrice ci racconta il regime di Enver Hoxha con un approccio introspettivo. Fra i tanti autori ci sarà anche Eltjon Bida, già intervistato da NRW: nei suoi libri racconta bene cosa sia l’illegalità e il riscatto. NRW sarà media partner. Save the date.
📚 I libri di NRW: La leonessa
L’amore e la guerra nelle ex colonie. C’è tanto in questo La Leonessa di Francesco Ferracin, pubblicato dalle Edizioni Linea. Tratto da una storia vera, dai diari originali della protagonista, il romanzo attraversa il tempo e lo spazio. Il libro ripercorre avvenimenti epocali come la nascita della Repubblica democratica tedesca, l’insurrezione del ’53 e la costruzione del muro di Berlino sino ad arrivare alla Nigeria postcoloniale e alla guerra del Biafra che suggerisce parallelismi geopolitici con i teatri di guerra odierni. Francesco Ferracin nasce a Venezia nel 1973. Il suo debutto letterario avviene nel 2008, con il romanzo hard-boiled Una vasca di troppo pubblicato da Fanucci. Nel 2009 comincia la sua collaborazione con Franco Battiato con il quale ha cosceneggiato il film Handel e portato in scena il melologo L’incubo della farfalla, liberamente tratto dal suo omonimo poema. Per Linea Edizioni ha scritto i romanzi Technoshock nel 2018, Venezia Sunrise nel 2019, L’incubo della farfalla nel 2022 e Feroce nel 2023. Francesco Ferracin vive fra Berlino e Venezia e si dedica allo sviluppo e alla scrittura di romanzi, film, serie televisive, opere teatrali, videogame e progetti trans-mediali. La recensione e un estratto de La leonessa di Fabio Poletti per NRW.
🇪🇺 Elezioni europee: la nuova generazione che sfida Orban
Katalin Cseh, classe 1988, è una politica ungherese che nella legislatura appena conclusa è stata una dei vicepresidenti del gruppo Renew Europe. Nata a Montreal, si è laureata all'Università di Rotterdam e sui social si descrive come attivista, femminista, idealista. Viene dalla società civile ed è stata co-fondatrice del movimento Momentum, che alle scorse elezioni europee del 2019 ha ottenuto il 10% dei consensi ed è diventato uno dei principali partiti di opposizione a Viktor Orbán. E lancia un monito sulla presidenza dell’autoritario premier che nella prossima legislatura guiderà il primo semestre del Consiglio europeo. Qui potete leggere la sua intervista.
🎥 Samad: Le seconde generazioni viste attraverso le sbarre
Il cortocircuito di quelle seconde generazioni che vivono nella devianza. Il primo lungometraggio di Marco Santarelli racconta il loro disagio attraverso il dramma carcerario.
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Sono tempi complicati, non perdiamoci di vista, a martedì prossimo 🕊️