È cambiato tutto (persino Sanremo) ma la legge sulla cittadinanza è ferma al 1992
La newsletter di Cristina Giudici
#ècambiatoQUASItutto. È cambiato tutto (persino Sanremo) ma la legge sulla cittadinanza è ferma al 1992. La società è fluida, la politica no. Davanti al trionfo di Brividi cantata da Mahmood e Blanco, emblema di tante diversità amplificate dal talento, mi sono chiesta fino a che punto si sia approfondito il divario fra Paese reale e quello delle istituzioni che ci dovrebbero rappresentare. Al Festival di Sanremo addetti ai lavori e telespettatori hanno votato in sintonia, mostrando adesione verso l’etica di questo decennio diventata attenta all’inclusione. A Montecitorio, però, i disegni di legge per la riforma della cittadinanza chiesta da una vasta rete di cittadini con background migratorio restano a ciapa pulver, come dicono a Milano.
Durante il discorso di insediamento, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha citato i diritti dei migranti, ha salutato le comunità straniere, ha parlato del contrasto alla tratta ma non ha ricordato la necessità di riformare la legge ferma alla società del 1992, quando in Italia c’erano solo immigrati di prima generazione. E quindi ora che legge ha compiuto 30 anni, è ripartita una campagna per chiedere che lo ius culturae – sbandierato sempre in modo strumentale – venga rimesso nell’agenda delle riforme civili da realizzare.
Il 5 febbraio la legge 91/1992 sull’acquisizione della cittadinanza italiana ha compiuto 30 anni. Un infausto compleanno che ha spinto il centro Studi e Ricerche IDOS e la Rete Dalla parte giusta della storia a presentare nuovi dati sul cambiamento demografico e mostrare come la legge in vigore penalizza oltre 1,5 milioni di potenziali italiani.
Gli attivisti di Dalla parte giusta della storia e le organizzazioni della rete hanno lanciato una serie di iniziative cominciate con la challenge digitale #ècambiatoQUASItutto per chiedere una nuova legge entro la fine della legislatura. Anche se escludo che accada, come ci ha già detto il presidente della commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia, in un’intervista intitolata appunto aspettando Godot. E l'implosione del M5s – di cui una parte favorevole alla riforma della cittadinanza – non aiuterà a smuovere il paludato Partito democratico a fare qualcosa di progressista, per parafrasare Nanni Moretti.
#ècambiatoQUASItutto e pure gli autori del copione del Festival di Sanremo si sono accorti in modo forse inappropriato che esiste un problema di razzismo nel nostro Paese. Il monologo di Lorena Cesarini ha suscitato polemiche ma almeno ha affrontato un tema spinoso sul palco dell’Ariston che riporta sempre alla vexata quaestio della cittadinanza. Finché le nuove generazioni si sentiranno straniere, sarà difficile colmare quel divario che contribuisce a aumentare il disagio che stiamo vedendo e documentando nelle periferie geografiche e culturali fra le fasce della popolazione più vulnerabili. Domani pubblicheremo un approfondimento scritto da un’educatrice che lavora con i ragazzi più problematici fra le seconde generazioni per dimostrare che esiste un margine per intervenire e invertire la deriva di tante esistenze. Per questo motivo, bisogna insistere sulla necessità della riforma della cittadinanza e di una legge anacronistica che ha compiuto trent’anni perché #ècambiatoQUASItutto, persino Sanremo, ma la politica non ascolta né guarda il Paese reale.
NRW è media partner del progetto artistico Tricolore 2022 di Luigi Christopher Veggetti Kanku, pittore afroitaliano di origini congolesi che opera da tempo sulla scena artistica contemporanea. Partito il 20 gennaio a Venezia, nella Galleria Akka Project dove sono state esposte quattro opere totalmente digitali, formato NFT (i Non-Fungible Token che certificano e proteggono l’autenticità dell’opera d’arte firmate dall’artista). La mostra itinerante proseguirà in altre città italiane, ma anche in Africa, Brasile e Stati Uniti. L’evento internazionale si concluderà a gennaio 2023, al Museum of Fine Arts (MOFA) dell’Università Statale della Florida. Un progetto sociale che ha come unica bandiera una riflessione sull’identità multiculturale in Italia di cui abbiamo già scritto. Ora ci sarà una nuovo evento, il 18-19 febbraio: l’Anthropology Day. Una tappa milanese del progetto internazionale che vuole analizzare il cambiamento del tessuto sociale italiano utilizzando l’immagine visiva per interagire con gli spettatori. Nella presentazione che inaugura l’esposizione, Luigi Christopher Veggetti Kanku dialogherà con due antropologi dell’università Bicocca: Ivan Bargna e Giovanna Santanera. Al dibattito parteciperà anche la sottoscritta e Matteo Matteini, co-fondatore di Vitaly Social. Per partecipare, scrivete a infotricolore2022@gmail.com.
Breve rassegna stampa di NRW
Un film contro gli stereotipi che va in cima alle classifiche (era ora). La versione araba del film campione di remake in tutte le lingue, Perfetti sconosciuti, ha scatenato le accuse nel mondo arabo, dove però è già record di streaming su Netflix. La recensione di Elisa Mariani: I Perfetti sconosciuti parlano arabo su Netflix ed è subito polemica #ècambiatoQUASItutto. Una campagna per sfidare il Governo che, nascosto dietro a pochi tentativi di cambiamento, si rifiuta di affrontare il tema della cittadinanza. Il primo di una serie di articoli sulla campagna. Prologo di Michela Fantozzi. La trama della coppa d’Africa che sembra un film. Dopo aver rischiato l’annullamento, il Senegal ha vinto la Coppa d’Africa. Il riassunto di un’edizione movimentata come non mai e funestata da una tragedia di Domenico Cannizzaro: Coppa d’Africa, trionfa il Senegal: luci e ombre della competizione. La versione di Adam Clark. La traduzione di questa settimana sul progetto Tricolore 2022: Veggetti’s NFT digital art of the New Italians will go around the world. Le nostre storie sulle nuove generazioni. La sua pagina Fb ha superato i 100.000 follower e, pandemia a parte, con i suoi romanzi fa il giro delle scuole. Lo scrittore biologo di Arezzo si racconta a Mariarosa Porcelli: Abdou Diouf, lo scrittore afrotoscano che ispira le seconde generazioni. La letteratura che vi piace e vi suggeriamo. Nella rubrica di Fabio Poletti la recensione e il long read tratto da Johnny Mad Dog. L’inferno dei bambini soldato di Emmanuel Dongala. Una storia purtroppo reale che da decenni incendia l’Africa. E, a proposito di Africa, vi ricordiamo che ogni venerdì scegliamo un contenuto dal nostro media partner Africa Rivista: A Radio Mogadiscio puoi ascoltare un notiziario in italiano. L’Editoriale:#AfghanWomenDays al Parlamento EU. Se nessuno ve ne ha parlato, ci pensiamo noi.