Dalla Bielorussia al teatro della Scala: sugli stranieri avete perso il senno?
L'editoriale di Cristina Giudici
Dalla Bielorussia al teatro della Scala: sugli stranieri avete perso il senno? I numeri dei migranti che arrivano in Europa non giustificano i muri occidentali e le violenze nei Paesi dell’Est. Oltre alle bieche ragioni geopolitiche che hanno spinto la Bielorussia a portare migliaia di persone al confine polacco, ovunque si assiste ai respingimenti di migranti che annegano, come è accaduto nella Manica, o attendono per giorni un porto sicuro nel Mediterraneo. E in Bosnia? È stato costruito un campo di accoglienza più decente, ma i brutali respingimenti della polizia croata non si sono interrotti.
La settimana scorsa tre europarlamentari, Pietro Bartolo, Pierfrancesco Majorino e Brando Benifei, sono andati al confine fra Polonia e Bielorussia e al ritorno hanno scritto un appello il cui senso è: Fate presto.
Al confine tra Polonia e Bielorussia la situazione è drammatica e non si può perdere altro tempo. Cosa intendono fare, in questo contesto, la comunità internazionale, gli Stati europei, le istituzioni comunitarie? Cosa intendono fare di fronte a quello che stanno vivendo i migranti, costretti a vivere nella foresta diventata una zona rossa? Questo è l’interrogativo, pesantissimo, che ci portiamo dietro al ritorno da una missione che ci ha visto impegnati proprio nei territori dove poche migliaia di persone – bambine, bambini, donne, uomini – tentano di sopravvivere.
Dalla Bielorussia al teatro della Scala: sugli stranieri avete perso il senno?
Ma non esiste solo il dramma di chi cerca di arrivare in Europa in modo irregolare. C’è un dramma silenzioso di cui nessuno parla che riguarda anche stranieri che vengono a lavorare nel nostro Paese in modo legale o vivono già in Italia e non riescono a passare dallo status di studenti a quello di lavoratori.
È accaduto e accade persino a tenori e soprani a cui è stato rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno. Il motivo? La burocrazia ostile o meglio cieca davanti a qualunque richiesta che comporti un rischio migratorio.
«Non è ancora stato approvato il decreto flussi 2022 per 80mila lavoratori e neanche le quote previste per la conversione dal permesso di studio, impedendo a tanti giovani che si sono formati in Italia di entrare nel mercato del lavoro», spiega l’avvocato immigrazionista Irene Pavlidi dello studio Incipit. «Alle frontiere si nega il diritto ala mobilità dei migranti, all’interno del nostro Paese si ostacola l’ascensore sociale».
River to River Florence Indian Film Festival
Alla 21esima edizione del festival cinematografico dedicato all’India che inizia domani, a Firenze, parteciperanno fra gli altri l’icona di Bollywood Amitabh Bachchan e Kabir Bedi, per tutti il Sandokan di Sollima. E si potrà vedere anche il viaggio monumentale di 4000 km e 240 giorni a piedi per raccontare le donne di tutta l’India nel documentario Womb. L’unico festival cinematografico in Italia che racconta il volto dell’India contemporanea, ideato e diretto da Selvaggia Velo, si terrà online e in presenza dal 3 all’8 dicembre nel cinema La Compagnia a Firenze. Sabato 4 dicembre, all’interno della conversazione sulla moda sostenibile tra India e Italia, ci sarà Cristina Kiran Piotti che fra le mille cose che fa (senza averci mai svelato come ci riesce) è anche caporedattore di NRW.
Breve rassegna di NRW
Serie da vedere, anche se riuscite a metà. La miniserie di Netflix sul campione Colin Kaepernick racconta la partita più dura per un giovane sportivo nero: trovare e difendere la propria identità fuori e dentro al campo. La recensione di Elisa Mariani: Colin prima di Kaepernick, la serie Netflix sull’icona del football. L’Europa del chissenefrega se i migranti muoiono. Solo un aereo di Frontex a sorvolare il Canale della Manica. Di fronte alla morte dei migranti nessun accordo tra Francia e Gran Bretagna. Il commento di Sindbad il Marinaio: Francia e UK giocano allo scaricabarile mentre nella Manica i migranti muoiono. La versione di Adam Clark. Nella sezione inglese, questa settimana potete trovare la traduzione di The Nobel Prize to Abdulrazak Gurnah: literature or militancy? scritto a quattro mani da Sindbad the Sailor and Michela Fantozzi. La storia della settimana sulle nuove generazioni di rapper: Chiky Realeza, il rapper sudamerisardo portavoce dei chicanos in Italia raccontato da Mariarosa Porcelli. Africa Rivista. Il mare dell’Africa Occidentale è affollato da navi industriali (soprattutto turche, cinesi, giapponesi e russe) che danneggiano l’ecosistema marino, contribuendo a svuotare le reti dei piccoli pescatori: Il saccheggio del mare senegalese che nutre 40 milioni di persone. I libri che potrebbero piacervi. Il longread scelto da Fabio Poletti è tratto da Costellazioni, a cura di Guido Bosticco e Marco Dotti. Sette lezioni sul senso di comunità nei più svariati campi. L’editoriale. L’ultimo ho scelto di farlo scrivere a Michela Fantozzi che si occupa spesso della tratta delle donne: Nella giornata contro la violenza, Michela Fantozzi sul suicidio di Adelina Sejdini.