Arriva (forse) lo ius scholae ma la diversità è diventata fluida e felicemente confusa.
La newsletter di Cristina Giudici
Arriva (forse) lo ius scholae ma la diversità è diventata fluida e felicemente confusa. Dopo estenuanti discussioni e il superamento dell'ostruzionismo della Lega con emendamenti su sagre e presepi, lunedì prossimo la commissione Affari Costituzionali presieduta dal pentastellato Giuseppe Brescia licenzierà i due articoli della legge sullo ius scholae. Arriverà in Aula a Montecitorio, il 29 giugno. Ce la faremo ad arrivare ad avere una mini riforma della cittadinanza? Forse con il voto favorevole di alcuni parlamentari di Forza Italia, la Camera potrebbe approvarla anche se lo scoglio del Senato rischia di farla arenare di nuovo. Tutto dipende dai veti interni alla maggioranza e dell'opposizione, mentre è difficile fare previsioni sul dilaniato Movimento 5 Stelle, che si è scisso. Il presidente della Commissione Giuseppe Brescia, ha cercato di trovare una sintesi estrema con chi ancora vive nell'iperuranio e considera una minaccia togliere dei paletti agli studenti italiani con origini straniere.
Lo ius scholae è stato pensato per chi ha compiuto uno o più cicli di studio di 5 anni e comprende anche chi è arrivato in Italia e a scuola prima di compiere 12 anni. Fine della storia. E quando, e se arriverà ad essere legge prima della fine della legislatura, sarà troppo tardi per tutti gli adolescenti rimasti indietro, usciti dai percorsi scolastici e finiti con tanti coetanei di qualsiasi origine nelle risacche della povertà economica e culturale
Arriva (forse) lo ius scholae ma la diversità è fluida e felicemente confusa. A ricordare ai parlamentari della necessità della riforma, ci saranno anche gli attivisti della Rete Senza Cittadinanza che continuano la loro gentile campagna #Italiadimmidisì per chiedere all'Italia di interrompere il fidanzamento protratto troppo a lungo con tanti giovani e di portarli sull'altare della cittadinanza.
Arriva (forse) lo ius scholae ma la diversità è fluida e felicemente confusa
Nel frattempo, il Paese reale fa i conti con un sentiment fra le nuove generazioni che stanno facendo mille giravolte e tuffi acrobatici mentre la politica arranca, inadeguata, davanti alla velocità dei cambiamenti. Al workshop di Torino sulla Diversity leadership sulla letteratura, venerdì scorso alla Scuola Holden, abbiamo scoperto innumerevoli espressioni artistiche. Dal poeta e attore teatrale Mohamed Amine Bour, nome d’arte Asterio, che mescola parole arabe e italiane nella sua prosa e non si sente affatto diviso a metà come vorrebbe la narrazione stereotipata e ormai cristallizzata a Lala Hu, docente e scrittrice che ha parlato di una "letteratura nascente". Da Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez, autrice italoperuviana che ha parlato delle sue tante diversità, fra cui l’omosessualità a Natalia Maraffini, autrice del podcast Confessioni di una millennial che ha affermato di sentire un limite se deve parlare di se stessa come una donna con background migratorio. E ha preferito parlare come insegnante di quello che manca alla scuola per valorizzare invece la "confusione". Tutte le scrittrici, sia autrici e vincitrici del Concorso Lingua Madre, sia Sabrina Efionayi che usa la penna come una lama nel raccontare sua storia vera di Addio, a Domani hanno accolto le suggestioni del coordinatore del workshop, Anass Hanafi di NILI (il Network Italiano dei Leader per l'Inclusione) sulla necessità di ripartire da capo con la narrazione sulle seconde generazioni. Ricominciando dalla parola emersa dagli interventi, i dialoghi, i monologhi: confusione. Una confusione che va oltre la rituale contaminazione culturale perché in Italia manca ancora un paradigma sulla diversità. Saranno loro stessi a raccontarvela con i video che presto caricheremo sul nostro canale di YouTube e nella sezione dedicata a Torino del nostro progetto sulla Diversity leadership che ora guarda al prossimo evento in ottobre a Vicenza sulle imprese inclusive con la diversity leadership nelle aziende. In attesa di capire cosa accadrà settimana prossima sullo ius scholae, vi lascio con le immagini di Mahdi Sarhan: una generazione che, rispetto ai tempi della politica, è già volata su Marte perché la diversità è diventata fluida e felicemente confusa.
Vi lascio con alcuni suggerimenti.
Il libro che ho letto. Il long read scelto da Fabio Poletti è tratto da Noi due, clandestine di Susanna Garavaglia, storia di migrazione ma dal finale misteriosamente inaspettato.
La storia che mi ha affascinato: El comandante Chaparro: dal Venezuela di Chavez alla resistenza in Ucraina scritta da Gabriella Saba.
L'editoriale della settimana scorsa, che magari avete perso: Il tormento delle giovani scrittrici alla Scuola Holden.
L'evento che vi consiglio di seguire oggi, sempre sulla letteratura organizzato da Agorà Mundi - Corso Triennale Mediazione di Agrigento.
I nostri podcast. Dodici episodi che raccontano i talenti delle seconde generazioni, le emergenze migratorie, la guerra in Ucraina.