About women: la rassegna al Lido per i diritti delle donne (e dintorni)
La newsletter di Cristina Giudici
Hola, anche questa settimana vi voglio parlare dei diritti violati delle donne. Delle vittime di femminicidio in un Paese che arretra sempre di più sul rispetto del corpo delle donne. Delle donne che affrontano pericolose rotte migratorie. Di quelle che lottano contro le teocrazie per emanciparsi dal patriarcato islamico. E anche di chi, come Saman Abbas, viene ammazzata per essersi ribellata a un destino avverso e a un matrimonio forzato dato che domani riprende il processo contro i suoi familiari. E soprattutto vi voglio parlare della rassegna annuale organizzata dall’eurodeputata Alessandra Moretti ABOUT WOMEN.
Parità di genere, diritti, sostenibilità ed Europa. Sono queste le parole chiave della sesta edizione di ABOUT WOMEN che si tiene dal 7 al 9 settembre nello Spazio Cinematografo di Ente dello Spettacolo (Sala Tropicana 1 – Hotel Excelsior, Venezia Lido), all’interno dell’80esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Si tratta di una iniziativa promossa dall’eurodeputata per portare sotto i riflettori della Mostra tematiche sensibili e di respiro internazionale.
In apertura della rassegna, il dibattito sul rapporto tra donne e potere, un’accoppiata che purtroppo sembra fare ancora paura. Ad animarlo saranno scrittrici, attiviste, imprenditrici e la stessa Alessandra Moretti che offrirà una veduta europea ad ogni confronto. Giovedì 7 settembre, alle 18, nella Casa di The Human Safety Net alle Procuratie Vecchie si parla di fashion revolution e dell’inquinamento che nascondono i nostri armadi. Il direttore di ELLE, Massimo Russo, guiderà gli ospiti in uno scambio che vedrà protagonisti imprenditori, oltre che l’attivista Matteo Ward, autore del documentario JUNK.
Venerdì 8 settembre l’attenzione si sposta sul tema dei diritti: alle ore 10, l’appuntamento è di nuovo allo Spazio Cinematografo per parlare di migrazione, mentre sabato 9 settembre il focus sarà sulle lotte nel mondo portate avanti dalle donne per i loro diritti. La rassegna si conclude con uno spazio dedicato ai giovani: saranno tutti under 30 i protagonisti del dibattito, fra cui Emma Galeotti, guidato dalla giornalista Francesca Barra. L’incontro Next gen- Quanto costa essere perfetti si incentrerà sul difficile equilibrio tra benessere e la ricerca della perfezione.
Ho cominciato a seguire con attenzione Alessandra Moretti nel disgraziato agosto del 2021 durante l’evacuazione dall’Afghanistan, quando con il suo determinante contributo molte donne sono riuscite a salvarsi e a fuggire in Europa. Da quel drammatico periodo è nato un podcast che potete risentire per capire quanto possa essere potente la sorellanza nei momenti più bui della storia. Un episodio della serie Radici, prodotto da storielibere.fm, con le voci di donne che salvano altre donne, sprazzi di speranza nelle tenebre del ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. Attraverso la storia di Zahara Ahmadi, arrivata in Italia insieme ad altre 23 connazionali grazie all’europarlamentare Alessandra Moretti. Quella di Rahel Saya, che ora vive e studia all’università a Genova e di Elisa Serafini, giornalista e attivista di Students For Liberty, anche lei determinante per aiutare tante attiviste a lasciarsi alle spalle i talebani. E ancora: Samia Hamasi, giovane promessa del calcio femminile afghano, di cui ho recentemente raccontato il riscatto sul Foglio, ora che è tornata in campo in una squadra tedesca. Storie che raccontano il sogno infranto delle donne afghane, ponti tra Italia e Afghanistan che si sono saldati nell’impegno per salvare vite umane e ci mostrano quanto può essere forte il sodalizio della sorellanza.
Per questa ragione sono davvero felice di partecipare all’evento che ha un titolo potente come lo impone il tema trattato: La rivoluzione è donna, sabato 9 settembre alle ore 10 all’hotel Excelsior. Ci sarà Zahra Ahmadi, attivista e appartenente all’etnia hazara da sempre perseguitata in Afghanistan (che ha subito un genocidio non ancora riconosciuto dalla comunità internazionale). Zahra ha partecipato anche a un workshop di Nuove Radici.
Insieme a Zahra Ahmadi, ci sarà un’attivista digitale molto popolare che è salita sul palco di Sanremo per raccontare la rivoluzione #donnavitalibertà: Pegah Moshir Pour. Un volto iconico della diaspora iraniana.
Zahra Ahmadi e Pegah Moshir Pour dialogheranno con Cecilia Sala, giornalista, l’eurodeputata Alessandra Moretti e la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno. Durante questo dibattito parleremo di cosa accade nell’Afghanistan (dimenticato) sprofondato negli abissi talebani e anche della commemorazione del brutale omicidio di Masha Jina Amini che ha innescato la rivoluzione iraniana e una feroce repressione contro le nuove generazioni che chiedono un cambio di regime
«Siamo arrivate alla sesta edizione di ABOUT WOMEN con la consapevolezza che la strada per la parità di genere e la libertà delle donne nel mondo è ancora in salita», ci ha detto Alessandra Moretti. «Siamo determinatissime a portare avanti ogni iniziativa politica e culturale capace di approfondire queste tematiche, diventando sempre più un punto di riferimento per le giovani donne».
Una rassegna importante perché portata nel cuore della mostra del cinema di Venezia che però non ci deve far dimenticare cosa accadrà domani in una piccola aula del tribunale di Reggio Emilia, dove il fratello minore di Saman Abbas, testimone chiave del procedimento giudiziario, potrebbe essere presente e dove ci sarà sicuramente il padre Shabbar Abbas, estradato in Italia dal Pakistan. Un processo anche simbolico che può incoraggiare le altre Saman che vivono segregate in Italia e accettano un infausto destino a ribellarsi.
Senza dimenticare un momento di protesta che non deve cadere nell’indifferenza. Il 16 settembre la diaspora iraniana ricorderà l’omicidio di Masha Jina Amini, la ribellione contro il regime e la feroce repressione. La giornalista Nazila Maroufian che parlò col padre di Masha Amini e raccontò cosa le era successo è stata incarcerata di nuovo. In un audio ha fatto sapere al mondo di essere stata stuprata dalle guardie penitenziarie di Evin. Cos’altro deve accadere perché l’occidente affronti con maggiore determinazione la richiesta di aiuto da parte popolo iraniano?
Leggiamo, facciamo cose e vediamo gente
📚 I libri di NRW: Ballata dello scarafaggio
C’era una volta un bambino in Kosovo. Sarebbe un bell’inizio per una fiaba, se non si sentisse ancora il rumore delle pallottole, non si sentisse l’odore del sangue versato in un’operazione di pulizia etnica – genocidio, sarebbe meglio – che ha pochi precedenti nella Storia. Poi il bambino è diventato adulto, il sangue si è asciugato, i colpevoli del genocidio sono stati messi quasi tutti a tacere e anche il Kosovo si è rimesso in piedi. Il bambino è diventato un intellettuale, un attore, con moglie e figli, e un bel giorno ha scritto un libro. Su di sé e il suo Kosovo. E su tutto quello che è successo, a lui e al suo Paese sventrato dalla follia etnica. Ballata dello scarafaggio, il titolo è tratto da una canzone del gruppo rock Lindja, è l’ultimo libro di Shpëtim Selmani, pubblicato dall’editore Crocetti. Shpëtim Selmani, nato in Kosovo nel 1986, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Pristina, dove tuttora vive e lavora. È attore e scrittore. Fa parte di Qendra Multimedia, una delle compagnie teatrali più interessanti e attive del panorama balcanico, dove collabora come attore e drammaturgo. Ha recitato in spettacoli teatrali in Kosovo, Albania e in tutta Europa e ricevuto molti premi per le sue recitazioni. Scrive prosa e poesia, finora ha pubblicato “Shënimet e një Grindaveci”, la raccolta di poesie “Selected Poems 2010-2017. Poetry in Time of Blood and Despair” e “Libërthi i dashurisë”. Con quest’ultimo libro ha vinto il Premio per la Letteratura dell’Unione Europea nel 2020. È stato tradotto in francese, tedesco e bulgaro. «Il Genocidio di Srebrenica o la Tragedia di Bosnia è un crimine di guerra avvenuto nel luglio del 1995 in Bosnia Erzegovina, in cui morirono più di 8000 bosniaci musulmani, principalmente uomini e ragazzi tra i 12 e i 77 anni. La recensione e l’estratto scelto da Fabio Poletti per NRW.
🤌🏾 Ma di cosa stiamo parlando?
Una nota di leggerezza e di ironia per esorcizzare tutte le ingiustizie di cui vi ho parlato (è il patriarcato, bellezza). Vi consiglio di seguire l’attivista digitale Nogaye Ndiaye che racconta un universo parallelo, invertendo i ruoli per demolire gli stereotipi sui cittadini afrodiscendenti con contenuti e video che sono davvero esilaranti.
Al prossimo giovedì, daje 🏄🏽♀️