A volte ritornano con lo ius scholae. E ricomincia la campagna #Italiadimmidisì
La newsletter di Cristina Giudici
A volte ritornano con lo ius (scholae). E ricomincia la campagna #Italiadimmidisì. Anche questa volta, con la legislatura che già guarda alla sua scadenza naturale nel marzo del 2023. La legge sullo ius scholae – un aggiornamento dello ius culturae – che prevede il riconoscimento della cittadinanza per i minori di origine straniera nati in Italia dopo un percorso scolastico di almeno 5 anni, compresi quelli che hanno fatto ingresso nel nostro Paese prima del compimento dei 12 anni, dovrebbe arrivare nell’Aula di Montecitorio il 24 giugno.
Il segretario del Pd Enrico Letta continua a ribadire da mesi che lo ius qualcosa deve essere approvato e al congresso di Demos si è spinto ad affermare che la mancata riforma della cittadinanza rappresenterà il fallimento del suo mandato. E chissà che questa volta – con la guerra in Europa, la crisi energetica e altre priorità ben più divisive all’interno della maggioranza – si riesca finalmente ad arrivare ad approvare la legge sullo ius scholae. Anche perché, come ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, «La scuola deve diventare lo spazio pubblico che tutti devono fruire, quindi una scuola aperta, tenendo conto della popolazione che cambia con le seconde generazioni». Il mondo della scuola si è già infatti mobilitato per sostenere la nuova proposta dello ius scholae. E allora vedremo cosa accadrà il 24 giugno, quanti emendamenti arriveranno; quanto consenso riuscirà a trovare questa maggioranza.
Nel frattempo riprende la campagna della Rete per la riforma della cittadinanza #Italiadimmidisì. Oggi lancerà diverse mobilitazioni che proseguiranno per un mese e si potrà anche condividere un video usando il filtro creato su Instagram con una nuvoletta in cui c’è scritto “Nell’Italia dopo la riforma vorrei” per fare parlare le nuove generazioni senza cittadinanza dei desideri inappagati che potrebbero diventare realtà. La politica sarà capace questa volta di capire che l’Italia è davvero cambiata e che tutte le nuove generazioni hanno nel loro DNA culturale la diversità, come vi ho già raccontato? La Rete per la riforma della cittadinanza è ottimista e pensa che questa potrebbe essere la volta buona per ottenere almeno lo ius scholae. Potete leggere la loro analisi per approfondire il controverso tema.
Oltre lo ius scholae, il romanzo dei nuovi italiani
Il nostro progetto Diversity leadership sta per arrivare a Torino. La penultima tappa sarà Torino dove, alla Scuola Holden, il 17 giugno parleremo del racconto corale o meglio del romanzo delle nuove generazioni di italiani. Sarà interessante ascoltare le voci di chi sta creando una singolare narrativa che non solo mette al centro il tema della diversità, ma sa anche mescolare i generi letterari da una diversa prospettiva. L’incontro è stato organizzato dalla nostra associazione Nuove Radici Aps in partnership con il Concorso letterario nazionale Lingua Madre. Sotto potete vedere le relatrici: tutte donne (ad eccezione del poeta esordiente Mohamed Amine Bour, in arte Asterio) e il programma. Vi aspettiamo! Iscrivetevi alla mail nuoveradiciaps@gmail.com o sulla sezione del progetto dedicato a Torino.
Ps. E se nell’attesa di incontrare le penne del nuovo romanzo italiano, vi siete persi il workshop dedicato alla Diversity leadership nella politica che si è tenuto a Genova il 22 aprile scorso, qui potete vedere diversi video con gli interventi.
Breve rassegna stampa di NRW
Cuore e insana burocrazia di una coppia di fatto. Tra Brexit e Decreto Salvini, una coppia racconta il tortuoso percorso burocratico che ha impedito il riconoscimento della cittadinanza italiana a Jennifer Rowley dopo oltre 40 anni in Italia. Nella rubrica di Irene Pavlidi, la video intervista girata da Cristian Semeraro: Alto rischio: Liliana e Jennifer, i diritti civili e l’amore per l’Italia. Minori non accompagnati. L’arrivo degli ucraini ha creato il problema di avere più tutori volontari. Adriana Fenzi ha intervistato Chiara Baratti, presidente associazione Tutori Lombardia, e Angelica Valsecchi, membro del direttivo e operativa sulle province di Bergamo, Cremona e Mantova: Come la guerra in Ucraina ha cambiato le sorti dei minori stranieri non accompagnati. La versione di Adam Clark. La traduzione di questa settimana sul verdetto dell’Onu su Anas Almustafa, illegalmente detenuto e deportato in Siria dal governo turco: Anas Almustafa, the Turkish government condemned by the United Nations. Le nuove scrittrici alla Scuola Holden. L’autrice di Addio, a domani, una delle voci del romanzo delle nuove generazioni, sarà tra le protagoniste del workshop di NRW sulla Diversity leadership nella letteratura, il 17 giugno. L’intervista di Mariarosa Porcelli: A Torino il caso letterario Sabrina Efionayi. Stili ibridi. La video intervista di Iara Heidempergher alla giovane fashion designer vicentina di origini burkinabè Bernadette Gouba: Bernadette Gouba, dalla Naba alle passerelle dell’Afro Fashion Week di Milano. I libri di NRW. La recensione di Fabio Poletti e Il long read tratto da Maledetta Sarajevo di Francesco Battistini e Marzio G. Mian. Il racconto di una guerra dimenticata che ricorda l’Ucraina. L’Editoriale. La rete umanitaria che fa (ancora) la spola fra Como e l’Ucraina. Il podcast Radici. Al confine e ritorno con i profughi dall’Ucraina.